EPIDEMIOLOGIA DELLE VERTIGINI
Il sintomo vertigine appare estremamente frequente nella pratica clinica: dopo il dolore, la vertigine è il sintomo chepiù frequentemente determina l’accesso al Pronto
Soccorso.
La sofferenza soggettiva determinata dalla vertigine è molto elevata, tanto da riunire nel vasto capitolo delle
malattie vertiginose patologie assai diverse per etiologia e
patogenesi, ma accomunate dalla vertigine vissuta come
sintomo prevalente.
I dati dell’IMS, qui di seguito riportati, tracciano un
profilo epidemiologico inedito ed interessante del sintomo
vertigine in Italia e si riferiscono al periodo marzo 2002-
aprile 2003.
Innanzitutto si conferma la estrema rilevanza della vertigine,
che motiva quasi 2 milioni di visite all’anno con un
numero ancor superiore di prescrizioni farmaceutiche:
- numero visite totali 1 852 000 (ossia oltre
3 ogni 100 abitanti)
- prescrizioni totali 2 173 000
- n° medio farmaci/prescrizione 1,25
L’analisi delle visite per sesso conferma un dato epidemiologicamente
già noto: prevale nel sesso femminile con
rapporto 2:1.
La vertigine può interessare ogni fascia di età, ma la
probabilità di soffrire di vertigini aumenta proporzionalmente
con l’età.
Non emergono differenze sulla base della distribuzione
geografica (da 3 a 3,5 visite per vertigine ogni 100 abitanti.
Molto interessante appare anche l’analisi delle figure
professionali coinvolte nelle malattie vertiginose, che evidenzia
fondamentalmente tre aspetti:
1) riconosce nel medico di Medicina Generale (MMG) il
professionista a cui, quasi 9 volte su 10, il vertiginoso
si rivolge;
2) fra gli specialisti prevale il coinvolgimento dell’otorinolaringoiatra
(ORL) (il dato rispecchia la maggior frequenza
di “vertigini di tipo labirintico”);
3) la sintomatologia associata e la diversa percezione soggettiva
del fenomeno conducono il vertiginoso verso altri
specialisti quali il cardiologo, il neurologo, l’ortopedico
(a quest’ultimo specialista, a nostro avviso, afferiscono
correttamente i pazienti con vertigini post-trauma cranioencefalico
ma, molto frequentemente e certamente inappropriatamente, afferiscono pazienti con vertigini a scatenamento
posizionale, le quali riconoscono nella stragrande
maggioranza dei casi una genesi labirintica da malattia
otolitica ben nota come vertigine parossistica posizionale
o VPP: vedi seguente paragrafo “le malattie vertiginose”. |
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